Una gatta in comune

marina dorme

Marina dorme

Quasi per caso mi sono imbattuto in una notizia davvero originale, che mi ha lasciato sorpreso nonostante proprio io, non più di un anno fa, ho immaginato l’intervista a una balena nel mar ligure, interpretando il desiderio comune a molti di riuscire a comunicare con il mondo animale secondo i canoni abituali. Io credo che da quando l’uomo si è dedicato alla pastorizia e all’agricoltura, il suo rapporto con gli esseri viventi sia cambiato sostanzialmente e man mano che il pensiero si è evoluto si è sempre più cercato di comprendere gli atteggiamenti dei “quattrozampe” che hanno condiviso con noi tempo e spazio. Ricordo da ragazzo; mi avevano regalato un libro di Konrad Lorenz, che avevo divorato. Si parlava di etologia, dell’associare gli atteggiamenti animali a quelli umani, per comprenderli meglio e attraverso loro, capire noi, che del mondo animale facciamo parte. Allora a casa mia avevo un cane e alcuni gatti e da loro imparai molto. Come tutte le persone che son cresciuti con un “pelosetto”, sviluppai una sensibilità profonda, legata all’essenziale, al vivere vero. Sfrondata dalle umane contraddizioni, sia il cane che i gatti mi trasmisero, sembra strano dirlo, il senso dell’umanità. Quella parola spesso abusata, che è l’amore, assunse il suo significato profondo, insegnandomi a considerarlo come il primo dei sentimenti, quello con il quale ogni malessere viene guarito, l’amore come ragione di vita. Certo, l’amore nei confronti dei miei simili, innanzi tutto, come conseguenza di quello ricevuto da quegli esseri così erroneamente considerati inferiori. Questa lunga premessa l’ho scritta semplicemente per introdurre lo stato d’animo con cui mi sono avvicinato a questa notizia, di cui ho parlato in apertura. Un post del tanto noto Facebook raccontava di Marina, il gatto sindaco, alla quale la troupe di Rai2 aveva dedicato un servizio presso il suo comune di residenza: Gravellona Lomellina, provincia pavese, un centro di circa tremila abitanti. Certo, una notizia che all’apparenza può sembrare stravagante, un modo per far parlare di sé. Ma, siccome non mi accontentavo di un giudizio superficiale e tutto sommato banale, mi sono andato a cercare informazioni a riguardo di questa importante presenza negli uffici comunali e ho deciso di incontrarla. Cominciamo col dire che Marina in realtà non è il primo gatto sindaco del Comune. Prima di lei Ciccetti assunse questa carica insolita e importante, dal 2005 al 2009 e poi, causa la sua morte prematura, benché compianta con gran dolore da tutti, trovò subito in Pippi una “erede” al trono.

Marina, Gatta sindaco

Marina, Gatta sindaco

Venne scelta da Massimo Rossi, dipendente comunale e primo promotore di questa idea. Pippi venne adottata al gattile di Vigevano e non fu scelta, ma fu lei che si propose alla candidatura salendo in braccio a Massimo, con un balzo insolito e unico per lei; non lo aveva mai fatto! La sua vita nelle sale del Municipio fu un toccasana per tutti, anche per il sindaco umano che, neanche a dirlo, si chiama Ratti! Poi una malattia che è letale per i gatti portò anche lei in un altro mondo. Lasciando un vuoto difficile da colmare. “Era una gatta magica” mi racconta Massimo Rossi ed è per questo che, incuriosito, ho deciso di intervistare Marina. “Marina Gatta Sindaco, adottata ufficialmente il 13 luglio 2013, dopo un paio di settimane di apprendistato, ha cominciato a comportarsi esattamente come la sua predecessora ed è sulla buona strada per diventare anche lei una Gatta “Magica”!”. Testuali parole! Pensavo a queste frasi mentre con l’auto percorrevo la campagna pavese, avvolta da una leggera nebbia, evitando di dare qualsiasi giudizio superficiale . Ripercorrevo con la mente la mia infanzia, i tristi momenti in cui rimproverato per qualche marachella mi rannicchiavo sul divano, accarezzando Rosi, la gattina bianca e rossa che mi fissava con i suoi occhi verdi consolandomi, facendo le fusa. Qualcosa mi sfuggiva ancora del mondo dei gatti, di quella innata filosofia di cui erano capaci semplicemente “stando”! Di quella potente energia con cui riuscivano a catturare la nostalgia, la tristezza, il nervosimo, riportando la calma nell’animo di chi a loro si affidava. Pensavo, ma in realtà lo avevo già pensato anzi tempo, che erano proprio loro a scegliere noi, essendo la sostanza di una parte del nostro carattere, capaci di individuare l’aspetto debole, umano, che aveva necessità di un sostegno superiore. Ecco, gli antichi che li avevano adorati, erano consci di questo aspetto già millenni fa. Mi incuriosiva allora incontrare questa gattina che rappresentava il collettivo di una comunità come Gravellona Lomellina. Salii le scale del Comune presentandomi in ufficio come giornalista e scrittore di novelle a riguardo degli animali. “La stavamo aspettando…” mi disse l’impiegata, facendomi gentilmente accomodare. “Abbia pazienza ma “La Gatta Sindaco” è in giro per il palazzo in qualche ufficio, arriverà subito…”. Sorrisi, mi accomodai. Fu allora che compresi veramente l’importanza di quella “presenza”. In un angolo della stanza una sedia con un cuscino morbido, sul termosifone un panno colorato, a terra acqua e una ciotola di croccantini. Tutt’attorno armonia, tranquillità, serenità. Una segretaria digitava veloce al computer, un impiegato riordinava nello scaffale alcuni documenti. Tutto sembrava fosse in perfetto equilibrio, tenuto assieme da uno stato d’animo che non lasciava dubbi. Soffice come il velluto , Marina discese le scale degli uffici superiori e, camminando verso la sua ciotola, deviò il suo percorso per venire incontro a me. Mi annusò delicatamente le scarpe, la parte bassa dei pantaloni e compiendo una mezza giravolta, arcuò la schiena mettendo ritta la coda e strofinandosi sulla mia gamba. “Le è simpatico…” disse la signora al computer, senza distogliere lo sguardo dal suo impegno. Già, era tutto così incredibile eppure allo stesso tempo reale, vero. La mente di noi uomini è attiva, vivace, complessa nel suo interminabile intersecarsi di neuroni e flebili correnti elettriche che condizionano l’animo, l’umore, le reazioni. Questo immenso turbinio, che altro non è che la nostra personalità, il nostro io, conscio e inconscio, ha bisogno di essere contenuto, avvolto, gestito. Noi, forse, non siamo in realtà cosi capaci di farlo e abbiamo bisogno di un pensiero ricorrente, costante, che semplifichi questa tempesta. Ecco la “magia”, il grande mistero che Marina mi stava svelando camminando flessuosa verso le crocchette. Lei gestiva, coordinava, teneva unite tutte le sinergie perché lei era il pensiero comune, collettivo, dell’ufficio e in fondo di tutta la comunità. Chissà quanti pensavano, durante il giorno, “Nsposioi abbiamo un sindaco Gatta”; con orgoglio, sapendo di essere i primi, con sfida verso gli scettici, pensando che quella realtà “irreale” facesse parte del senso della vita. Il passo felpato era un mantra, recitato all’infinito e alternato all’inconfondibile rumore delle fusa, che come un messaggio dell’Universo, donava serenità a tutta la comunità. Poco importa se poi qualcuno ha scritto pagine e pagine sulla Pet teraphy, quasi fosse una rivoluzionaria scienza appena rivelata. La verità era sotto gli occhi di tutti e non a caso una coppia di giovani sposi ha voluto, Laura e Alessandro, animalisti convinti, che fosse il sindaco Francesco Ratti, tenendo in braccio Marina, a celebrare il loro matrimonio, di cui anche il quotidiano Repubblica ha donato grande spazio.

Non avevo altro da chiedere, sembrerà incredibile ma ogni mia domanda aveva avuto una risposta. Mi congedai dalla Prima Cittadina e da tutto il suo staff, tornando ai miei pensieri, ai miei ricordi. Salii in macchina e, ripartendo, lasciai il passo a un gatto grigio che saltato dal muretto di fronte, attraversò sicuro la strada. Non tutti i gatti possono fare il Sindaco, ma tutti sono in grado di rasserenare un’anima inquieta. Così pensando mi buttai nuovamente nella nebbia, sapendo che a casa Zelig e Perla aspettavano il mio rientro.

One comment to “Una gatta in comune”
  1. Buongiorno Valerio,
    le scrivo queste poche righe dopo aver letto il racconto di Marina.
    L’ho conosciuta anch’io, l’anno scorso, in occasione della festa in memoria di PIPPI, scomparsa prematuramente a causa della FeLV.
    Tutto è cominciato nel 2013 dopo aver visto su Canale 5, all’ “Arca di Noè”, un servizio realizzato proprio su Pippi. Da quel momento la curiosità e la voglia d’incontrare la gatta sindaco mi ha portato, nel giorno del mio compleanno, il 17 Aprile, a Gravellona Lomellina dove ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Pippi – bellissima – il suo “papà” Massimo Rossi e lo straordinario sindaco umano, Francesco Ratti che dopo la presentazione ufficiale mi ha portato a fare un giro turistico del paese, molto carino.
    Pippi è diventata molto famosa e lo è ancora, anche adesso che non c’è più; c’è persino un sito “pippiforever” che la ricorderà per sempre.
    Mirella

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