“Storie di un uomo da mare”

sunset_sailingLa gente di mare non è quella che nasce su un’isola, sulla costa. I veri naviganti il mare lo hanno dentro, inquieto a volte, a volte calmo, ma mai fermo. Cercano una baia, si fermano un attimo e poi ripartono. Non importa dove sono nati, se la loro infanzia è trascorsa sugli alpeggi o in una città; quando si alza il vento di levante lasciano gli ormeggi sicuri e mettono le vele al vento, senza guardare la bussola troppe volte, senza chiedersi quale sarà la loro destinazione. Per loro la vera ragione è il viaggio, sia che timonino un grande veliero, una nave passeggeri da mille e più persone o una semplice deriva a vela. Spesso ho pensato che i delfini fossero in realtà marinai caduti in mare, sopravvissuti in qualche modo e poi accoppiatisi con le sirene. Le onde che cavalcano sono i loro libri di storia, il racconto delle tempeste lontane arrivate sino li e che nelle notti di luna piena, quando il mare d’estate è caldo e calmo, guardino verso terra le luci dell’uomo, ma senza alcun rimpianto. Ecco, chi abita vicino al mare, sulle coste, a riva, può avere due anime; una li terrà per sempre a terra, nel loro piccolo borgo, come uno scoglio che nessuna mareggiata potrà mai scalzare, altri invece saranno per sempre come quelle onde irruenti che si schiantano sulla spiaggia, arrivando da lontano, ma subito ritornano tra i flutti per ricominciare a vagare. Se vuoi sapere a quale specie appartieni, se sei onda o scoglio, scendi in spiaggia una notte di tempesta quando lui, il potente signore ruggisce rabbioso e ascolta la voce dentro di te. Avrai la risposta che cerchi e poi seguila, senza paura, perché quello è il tuo destino, solo così sarai felice.

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